- La proposta delle misure di sostegno da parte di EBI.
Uno dei tanti settori che ha risentito del lockdown da COVID-19 nel 2020 è stato sicuramente quello della nautica da diporto. La European Boating Industry Lobbing Association (EBI) ed alcuni europarlamentari hanno affermato il seguente messaggio: “L’Unione Europea ha un ruolo chiave da svolgere nei mesi e negli anni a venire”.
L’EBI, durante il lockdown, mentre gli europarlamentari si occupavo del processo di logistica riguardo la consegna delle imbarcazioni, in un documento pubblicato il 30 aprile 2020, ha proposto misure di sostegno, a breve ed a lungo termine a favore del settore della nautica da diporto.
Riguardo la prima tipologia, è stato proposto un sostegno finanziario attraverso ritardi nel pagamento degli oneri e con la riduzione delle tariffe di concessione, un sostegno alle società che svolgono la propria attività principale fuori il proprio paese e dall’Unione Europea (basti pensare, per esempio, alle società di charter nel Mediterraneo), l’introduzione delle note di credito (storno dalle fatture) al posto dei rimborsi per i viaggi turistici, l’intervento dell’Unione Europea per mantenere aperte le frontiere e garantire le catene di fornitura e di consegna, la stesura di un protocollo europeo per il ritorno alla produzione e per la riapertura delle attività turistiche a rischio (es. porti turistici, noleggio barche, ecc.) ed infine, l’autorizzazione alle navi non appartenenti all’Unione Europea di rientrare in acque nazionali al fine di anticipare la stagione.
Riguardo la seconda tipologia, quindi tutte le misure di sostegno a medio e lungo termine, è stato proposto il supporto dell’Unione Europea alla campagna pubblicitaria per la stagione 2020/2021 avente come oggetto affitti, porti turistici e sporti acquatici. Una pubblicità sia a carattere pubblico, che privato, per attività promozionali come le fiere.
Diversi eurodeputati, nel frattempo, hanno scritto a Thierry Breton, commissario europeo, facendogli presenti le difficoltà nella consegna delle imbarcazioni da diporto in Europa e chiedendo, alla luce del fatto che alcuni paesi hanno imposto la consegna tramite autocarro, di dare la possibilità ai produttori di scegliere la modalità di trasporto, dando libertà di scelta tra la consegna via mare ed il ritiro da parte dell’armatore.
- L’interrogazione scritta di Erik Meijer alla Commissione Europea, in materia di “Validità e riconoscimento delle patenti nautiche per le acque interne, rilasciate da uno stato membro dell’Unione Europea e destinate ad un altro stato membro”.
Di seguito, si allega una sintesi dell’interrogazione scritta sopracitata, la quale mostra tutte le criticità di utilizzo della patente nautica nell’ambito dell’Unione Europea:
- La Commissione conosce che presso le autorità dei paesi dell’Unione Europea manca la certezza sul riconoscimento reciproco e la validità delle patenti nautiche destinate ad essere utilizzate in un altro stato membro?
- La Commissione conosce che questo consegue, ad esempio, che la patente nautica polacca («Patent») detenuta da un cittadino olandese e rilasciata dalla «PolskiZwiązekMotorowodnyNarciartswaWodnego“ (Associazione polacca per le barche a motore e lo sci nautico) per battellieri di barche a motore (“sternikmotorowodny») non può essere convertita con una patente nautica olandese del tipo «kleinvaarbewijs», rilasciata dall’organizzazione olandese incaricata del turismo e della mobilità ANWB e nonostante questo il documento sopracitato viene solamente tollerato dai Paesi Bassi?
- La Commissione conosce che, nonostante questo, è possibile seguire corsi di formazione per la Patent polacca non solo in Polonia ma anche in Repubblica Ceca, in Slovenia ed a Cipro, facendo sì che ciò aumenta le incertezza di validità di quest’ultima?
- Cosa ne pensa la Commissione sul fatto che, fonte la polizia olandese, dal 2006 esisterà una patente europea mentre chi rilascia le stesse nei Paesi Bassi afferma di non saperne nulla?
- L’assenza di uguaglianza tra queste abilitazioni avrà conseguenza da un punto di vista assicurativo?
- Quali iniziative prenderà la Commissione Europea nel merito?
La Commissione Europea ha risposto enunciando che “La regolamentazione dei permessi di navigazione per altre navi, in particolare le imbarcazioni da diporto, rientra nelle competenze degli Stati membri” e che “Il riconoscimento reciproco e l’armonizzazione delle condizioni per l’ottenimento dei certificati nazionali di guida è disciplinata a livello comunitario per le navi da navigazione interne di lunghezza superiore a 20 metri per il trasporto di merci e più di dodici persone (al di fuori dell’equipaggio) per il trasporto passeggeri (direttive 91/672/CEE(1) e 96/50/CE(2)). In base al principio di sussidiarietà, e dato l’aspetto spesso regionale e locale, la regolamentazione dei permessi di navigazione per altre navi, in particolare le imbarcazioni da diporto, rientra nelle competenze degli Stati membri”
La Commissione è consapevole della diversità delle normative nazionali in questo settore e della conseguente mancanza di chiarezza. È responsabilità delle amministrazioni nazionali garantire la necessaria trasparenza. Per quanto riguarda “Il riconoscimento dei certificati a livello internazionale, esiste un certificato internazionale di operatore di imbarcazioni da diporto raccomandato dalla Commissione economica per l’Europa (CEE) (risoluzione 40)”.
L’intervento è che non sono pervenuti reclami o richieste con oggetto il settore in oggetto e si rinnova il fatto che non vi è necessità di armonizzare i certificati di comando per questa tipologia di navi, anche se la Commissione verificherà di nuovo la questione se le circostanze lo richiedono.
Con questo, purtroppo, si deve constatare che ad oggi i possessori della patente nautica rilasciata da un qualsiasi stato membro, non godono della libertà di utilizzo fuori dalle proprie acque nazionali, ad eccezione, secondo la normativa internazionale, di coloro che conducono un’unità battente la bandiera dello stato di rilascio della patente nautica in un paese terzo. Ad esempio, con la patente nautica italiana si possono condurre tutte le imbarcazioni e/o navi per cui si è abilitati, battenti bandiera italiana, in tutto il mondo ma non mezzi battenti bandiere di paesi terzi salvo il riconoscimento da parte di questi ultimi.
Questa problematica deriva dal fatto che gli esami per il conseguimento della patente nautica (ed i criteri di utilizzo della stessa) sono diversi paese per paese. Un inghippo che si potrebbe risolvere intervenendo come già è stato fatto sulle patenti di guida: ossia uniformandole a tutti i Paesi dell’Unione Europea.
- Le agevolazioni fiscali illecite sugli yacht in Italia ed a Cipro: la Commissione Europea corre ai ripari:
A luglio 2019, l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea da parte della Commissione, per non essere intervenuta a sfavore di un illecito sistema di esenzioni in materia di carburante utilizzato dagli yacht a noleggio (quindi anche leasing) nelle acque europee in quanto ciò potrebbe causare gravi squilibri nei confronti della concorrenza.
In particolare, i problemi sono stati determinati dalle norme concernenti le accise sul carburante per le imbarcazioni a motore in Italia: nell’UE, è consentito non tassare la il carburante nei confronti delle unità a servizio commerciale, anche se in leasing, basta che esse offrano tali servizi a terzi. L’Italia, a differenza dell’UE e violando le relative normative, classifica come commerciali anche le imbarcazioni da diporto in leasing o in noleggio a lungo termine destinate all’uso personale, mettendole in condizione di poter beneficiare delle esenzioni fiscali sul carburante come se fossero delle unità commerciali.
Inoltre, sono state riscontrate altre criticità in merito alla base imponibile di IVA per il leasing di imbarcazioni e navi da diporto previste sempre dall’Italia e da Cipro. L’UE autorizza esenzioni fiscali quando i servizi vengono fruiti ed utilizzati al di fuori dei confini dell’Unione ma non riduzioni forfettarie generali senza una prova del luogo in cui il servizio viene espletato.
Secondo le norme cipriote ed italiane sull’IVA, più grande è un’imbarcazione, più si abbassa la probabilità di utilizzo nelle acque europee e quindi più si riduce la pressione fiscale.
Questo intervento dell’Unione Europea in materia, si sviluppa in un contesto più ampio: quello di combattere l’evasione e l’elusione fiscale a livello europeo ed internazionale, ponendosi come obiettivo la creazione di uno spazio unico europeo dell’IVA che abbia come vantaggi l’essere meno vulnerabili alle frodi ed il rafforzo della cooperazione tra gli stati membri. Al fine di raggiungere tale ambizioso obiettivo, deve, però, essere fatto uno sforzo comune da parte di tutti gli stati membri al fine di debellare le pratiche fraudolente dell’IVA tra i confini nazionali.
- Cosa pensa il Comitato economico e sociale europeo in merito alla nautica da diporto?
Alla sessione plenaria del 13 e del 14 febbraio 2013, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha adottato un parere con settanta voti favorevoli e due astensioni.
Esso, incomincia con questi primi due commi importantissimi da un punto di vista storico e sociale.
1.1 La nautica da diporto, cioè l’andare sull’acqua per il proprio piacere, usando un’imbarcazione (barca a vela o motore, canoa, kayak o altro) oppure svolgendo una delle molte altre attività acquatiche disponibili (wind- e kitesurfing, immersioni subacquee, pesca ricreativa, ecc.), viene praticata in Europa da tutte le classi sociali da moltissimi anni. Essa non viene considerata solo come un passatempo estivo, ma contribuisce a sviluppare e comunicare valori sportivi, culturali, ambientali e sociali. In questo senso, la nautica popolare europea svolge un ruolo sociale importante e sostiene i valori dell’Unione europea.
1.2 Attraverso la nautica, in particolare le giovani generazioni possono apprendere il rispetto della natura, la valorizzazione del lavoro in comune, la responsabilità; possono socializzare, fare una attività sportiva divertente e a costi contenuti, conoscere nuovi territori con il turismo nautico, accedere ad aree marine di particolare pregio. La nautica, inoltre, ha di recente assunto anche una funzione terapeutica, rivolta ai disabili, alle persone che hanno perso la fiducia in sé stesse, contribuendo al loro reinserimento e alla riacquisizione di sicurezze perdute.
Nello stesso parere, il CESE ha evidenziato i seguenti temi che, a suo avviso, sono da affrontare e risolvere: la necessità di negoziare, con i paesi terzi, in particolare Stati Uniti, Cina e Brasile riguardo a nuove regole di reciprocità per l’accesso dei prodotti europei ai loro mercati, di aumentare la sorveglianza del mercato al fine di evitare l’importazione dai paesi terzi di unità da diporto non conformi ai parametri europei su rumore e emissioni, con la conseguenza della formazione, in questo modo, di una concorrenza sleale. Inoltre, viene suggerito il bisogno di favorire una formazione omogenea e continua che consenta di riconoscere la qualificazione professionale acquisita, favorendo la mobilità del lavoro. Viene inoltre a galla la necessità di costituire una banca dati europea sull’incidentalità relativa al diporto e alla nautica, in modo da poter comprendere quali sono i rischi legati a queste attività ed i regolamenti di sicurezza e le norme più idonee da adottare, che devono essere uniformi nel territorio dell’UE e nei bacini marini come il Mar Mediterraneo, il Mar Baltico e gli altri mari europei.
A giudizio sempre del CESE, bisogna, inoltre, commissionare uno studio tecnico per rivedere il sistema attuale delle categorie di progettazione, come richiesto anche dal Parlamento europeo nell’ambito della revisione della direttiva 94/25/CE; agevolare l’accesso da parte delle industrie nautiche ai fondi europei di ricerca, sviluppo e innovazione, così come avviene per le industrie di altri mezzi di movimento; promuovere l’adozione e l’uso di norme internazionali, che siano effettivamente rispettate.
Sotto un punto di vista economico, il Comitato avvisa che bisogna armonizzare i trattamenti fiscali in materia di turismo nautico sul mercato unico basandosi sul fatto che si hanno alcuni Paesi membri che equiparano l’aliquota IVA da applicare alle tariffe nei porti e ai noli charter a quella agevolata praticata nell’industria alberghiera, con altri che addirittura applicano le aliquote normali con un evidente svantaggio ingiustificato per gli operatori nazionali.
Infine, il CESE evidenzia anche la necessità di rafforzare l’attrattività della nautica per i giovani, sia come attività professionale che come ricreativa e sportiva.
- I numeri delle industrie nautiche europee
Ad oggi, secondo il CESE, l’industria nautica europea è formata da più di 37 000 imprese con 234 000 posti di lavoro e fatturato annuo pari a 20 miliardi di euro nel 2011.
Durante la crisi economica e finanziaria del 2008/2009 è stata registrata una flessione media delle vendite e della produzione industriale nell’ordine del 40/60 % , che ha portato alla perdigta di 46 000 posti di lavoro, con una contrazione del fatturato derivante dal manifatturiero totale del settore quantificato tra i 3 ed i 4,5 miliardi di euro. Anche i servizi come la locazione, il noleggio di unità da diporto, marine e porti turistici, che fino al 2013 avevano resistito, hanno iniziato ad avvertire la crisi.
Ma nonostante questa modifica dello scenario internazionale per colpa della crisi, “L’Europa rimane sempre il leader mondiale, di fronte a un indebolimento del concorrente americano e alla crescita dei paesi emergenti come Brasile, Cina e Turchia”.
Sempre ricordando, l’importanza strategica, sociale e culturale del settore.
“Oggi in Europa 48 milioni di persone praticano una o più attività nautiche, e 36 milioni di tali persone vanno in barca (motore o vela) (4). Il profilo del diportista riflette effettivamente le differenti categorie sociali di ogni nazione: le attività nautiche, nonostante patiscano spesso ingiustamente di un’immagine associata dai media esclusivamente al lusso, non sono riservate ad una élite sociale. Si può parlare a buon proposito soprattutto di “nautica popolare””.
A cura di: Antonio Natale
Fonti
- Per l’immagine: Pixabay: https://pixabay.com/images/id-4401443/
- Boat Industry : le misure di sostegno da parte dell’EBI https://www.boatindustry.it/news/33758/la-commissione-europea-ha-esortato-lindustria-nautica-e-gli-eurodeputati-ad-agire
- Unione Europea: interrogazione scritta in merito alla validità delle patenti nautiche https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2005-2657+0+DOC+XML+V0//IT
- Unione Europea: la Commissione pone fine alle agevolazioni fiscali illegittime https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/IT/IP_19_4265
- Audizione dell’Agenzia delle Entrate alla Camera dei Deputati IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni
- Unione Europea: parere del Comitato economico e sociale europeo sulla nautica da diporto ed il suo indotto
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52012IE1769&from=IT
- Magellano Blog: il rapporto tra le patenti nautiche e l’Unione Europea
https://blog.magellanostore.it/patente-nautica-comunita-europea-paese/