C’è un problema, tra i tanti, che accomuna le giovani generazioni con quelle più grandi: quello della casa. In Italia, si sa, questo problema, soprattutto negli ultimi anni, sta mettendo ai margini della società sempre più persone, con rincari ai canoni ed aumento dei prezzi al metro quadro e conseguente aumento dei mancati rinnovi ai contratti di locazione abitativa anche per volontà dei locatori (dato che, ad oggi, la scelta di impiegare il bene immobile in misura proficua non consiste più in quest’ultima), o peggio ancora, degli sfratti.
Come si può porre un freno a quanto sopra? È la domanda che ha portato l’Associazione Ad Maiora, insieme alla Regione Lazio, ad organizzare l’evento in epigrafe. Un evento istituito al fine di pensare al concetto di abitare Roma, con la politica e le istituzioni che parlano e progettano con i giovani (e non per i giovani). Il concetto che si è voluto far passare è che i giovani non sono più soggetti meramente passivi, ma anche attivi nel delineare le politiche al riguardo. Queste quanto affermato da Massimo Scarpetta, della Direzione Regionale per l’Urbanistica, Politiche abitative, Pianificazione territoriale e Politiche del mare, cha moderato l’incontro.
- Gli interventi del mondo istituzionale e politico
Il primo relatore ad intervenire è stato il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Ha sottolineato come l’abitare costituisca uno dei temi più sensibili e delicati, facendo presente come la politica per la casa, negli ultimi trenta anni, abbia fallito e che come sia importante dialogare con le future generazioni al fine di comprendere il lavoro da farsi. I fallimenti della politica abitativa nella Regione Lazio – sottolinea Rocca – sono testimoniati da passate alienazioni di beni immobili abitativi di proprietà a soggetti privati a prezzi irrisori (si parla di 100/150 mila euro ad appartamento), per poi rinvenirli inseriti nel mercato da soggetti privati ad una cifra pari ad almeno 1 milione di euro in alcuni casi. Questo, secondo Rocca, porta a fare presente che il diritto all’abitazione dignitosa non debba consistere nel diritto a comprare l’abitazione pubblica e che la Regione non ha il compito di garantire che si facciano affari contro i suoi interessi, ma che la persona che abbia la necessità di avere a disposizione una casa possa ottenere una risposta. Allo stesso tempo, il Presidente ritiene necessario tutelare chi vuole acquistare, e quindi agevolare l’accesso al credito.
Altra componente che ha portato al fallimento dell’edilizia pubblica – ad avviso di Rocca – è costituita dalle occupazioni: pertanto, è emerso come sia necessario, per il risanamento delle politiche abitative, la tolleranza zero nelle occupazioni, che rappresentano esempi di illegalità diffusa. Senza neanche dimenticare – ricorda il Presidente – delle locazioni degli immobili abitativi pubblici a 7 euro al mese, (in particolare 800 persone inquilini di tali immobili hanno un reddito superiore ai 100.000 euro) che non è possibile sfrattare: un grave problema per l’efficienza del patrimonio edilizio dell’ATER. Il Presidente ha voluto far presente come si potrebbero ottenere risorse per realizzare nuovi palazzi in altre zone di Roma, alienando quelli inseriti in quartieri di pregio, come San Saba.
A seguire al Presidente Rocca è intervenuta l’Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della famiglia, Servizio Civile Simona Baldassarre: ha evidenziato come i giovani rappresentino il futuro. Sulla politica della casa, ha ricordato la necessaria e richiesta politica di semplificazione per migliorare il mercato e provocare il calo dei prezzi. Ha ricordato un vero e proprio circolo vizioso: se giovani non mettono su casa, non nascono nuove famiglie!
Baldassarre ha concluso il suo intervento annunciando che il 31 marzo ci sarà una conferenza stampa di presentazione della Carta Giovani Lazio, che permette l’accesso a tutta una serie di scontistiche per molti servizi.
Ad esprimere un punto di vista governativo è stato Mario Abbruzzese, Consulente del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ha subito evidenziato come l’evento confermi che i giovani non sono lontani dalla politica e che sono attivi in codesta, nella misura in cui gli viene concesso l’ascolto, ribadendo la necessità di una cultura giusta capace di inserire i giovani nelle proposte.
Ha ricordato come Roma abbia delle grandi potenzialità su cui è necessario lavorare e ragionare. Cita dei dati: sui flussi turistici, è emerso come Roma abbia accolto, nel 2024, quasi 51 mln di turisti con 22 mln di arrivi, provocando un giro di affari pari a circa 7 miliardi e 600 milioni di euro. Inoltre, Abbruzzese ha anche fatto presente la necessità (per la quale la Giunta Regionale è al lavoro) della riforma delle ATER nella Regione Lazio, in quanto trattasi di aziende ormai obsolete, che non riescono più a risolvere i problemi dei cittadini, per via di un passato che pesa economicamente nelle casse delle suddette. Il Consigliere fa presente anche la necessità di dotare Roma di una camera legislativa, evidenziando come la Capitale (una delle poche, forse l’unica in Europa che non la ha), con 3,5 mln di soli residenti, non possa essere trattata alla stregua di un comune con 40/60 mila abitanti.
- Gli interventi dei giovani rappresentanti del mondo associazionistico
Dopo le introduzioni istituzionali di cui sopra, sono seguiti gli interventi dei giovani esponenti delle associazioni coinvolti. I primi a prendere la parola sono stati Gabriele Taiani e Costanza Liverani, rispettivamente vicepresidente e presidente dell’Associazione Ad Maiora.
Gabriele Taiani ha accennato alla crescita avuta da siffatta associazione, fondata nel 2020, ribadendo come ciò dimostri che “i giovani si interessano ancora della res publica”. Afferma la necessità che le persone vengano avvicinate alle istituzioni e rese partecipi attive.
Dopo l’intervento di Taiani, è seguito quello di Costanza Liverani, Presidente dell’Associazione Ad Maiora, che ha illustrato come poter rivedere il concetto di housing sociale, allargandolo agli studenti fuorisede. In particolare, ha rappresentato come l’estensione della possibilità di accedere alle locazioni agevolate dell’housing sociale agli studenti (oltre attualmente alle persone che hanno un reddito troppo elevato per accedere all’edilizia pubblica, quindi le case popolari e che, allo stesso tempo, non dispongono di risorse finanziarie per prendere in locazione un’abitazione od acquistarla nel mercato libero) possa rappresentare un valido riscontro a quanto oggi si verifica: lo studio come attività di lusso. La richiesta di alloggi è sempre in aumento ed il mercato pubblico e privato, ad oggi, non riescono a sostenerla.
Come sarebbe possibile compiere quanto sopra? La Presidente Liverani afferma come, oltre alla costruzione di alloggi da destinare all’uso di cui sopra, potrebbe essere una valida soluzione per l’ampliamento dell’offerta anche costruire le c.d. zone comuni, prendendo esempio dal Villaggio Barona a Milano, dalla Domus Tiburtina a Roma e dai modelli del Nord Europa, i cui immobili, ad oggi, sono sfruttati anche da studenti e, pertanto, costituiscono esempi pratici della fattibilità di tutto questo. In particolare, realizzare complessi di housing sociale sullo sfondo degli esempi di cui sopra con un partenariato pubblico-privato tra l’ATER ed una società privata che abbia l’opportunità di un investimento sicuro e sostenibile. Quali sarebbero i vantaggi? Secondo Liverani, l’ATER avrebbe la possibilità di ampliare il patrimonio e di valorizzare quanto già ha, mentre la società privata otterrebbe investimenti sostenibili e vantaggi fiscali, mediante sgravi ed incentivi. Inoltre, secondo Liverani, andrebbe previsto, in sede di assegnazione di tali alloggi, al fine di garantire l’equità della stessa, il coinvolgimento dell’Ente regionale per il diritto allo studio DISCO LAZIO, assegnandogli il compito di controllare, nel caso degli studenti, la corrispondenza dei requisiti richiesti.
Costanza Liverani conclude il suo intervento evidenziando come l’housing sociale per studenti non solo rappresenti una risposta alla carenza abitativa, ma costituisca un’opportunità per favorire il benessere sociale e l’accesso allo studio, affermando come la Regione Lazio abbia una responsabilità: quella di avere Roma e le sue università anche prestigiose all’interno, con la necessità che la Capitale torni ad essere “un polo per le università italiane non solo con riferimento al Centro-Sud, ma anche al Nord” e che, dato che i giovani sono non solo il futuro ma anche il presente, “se ad oggi non si trovano soluzioni, l’investimento sul futuro non si riesce a fare”.
Dopo gli esponenti dell’Associazione Ad Maiora, è intervenuto Leonardo Ruggeri Masini, Presidente dell’Associazione Liberamente ed Ambassador “Smart Cities: Abitare il futuro”. Il suo intervento è stato molto tecnico: in particolare, è stato illustrato in cosa consistano le cc.dd. smart cities e quali obiettivi si pongono. La smart city – ricorda Masini – consiste in una città intelligente che tecnologicamente avanzata con rapporti rapidi o funzionali oppure in un obiettivo. Ha fatto, in particolare, l’esempio di una piazza smart, evidenziando come l’integrazione della stessa nel contesto urbano di riferimento sia fondamentale e come codesta non funzioni se non sia a misura di cittadino.
Se si ragiona nell’ottica di una città smart come obiettivo, il tutto cambia. Il Presidente Masini ha affermato, in particolare, come i problemi di una città siano di due ordini: 1) collettivi, es. il trasporto; 2) individuali, es. il tipo di vita, che lavoro si fa, cosa si studia. Afferma come gli amministratori non debbano rivolgere attenzione sugli episodi che massimizzino interessi individuali (la cui competenza è del privato), bensì su quelli generali, e che, pertanto, il loro lavoro deve poter interpretare i bisogni collettivi espressi dal cittadino ed insieme realizzare la città del futuro, quindi la città smart. Marini aspira ad una sinergia tra politico e cittadino informato, qualificando codesta come lo strumento per giungere alla città smart, prima dello strumento tecnologico. Prima di pensare alla smart city, occorre che l’essere più smart sia intanto in capo ai cittadini.
- L’intervento conclusivo dell’Assessore alle Politiche abitative, Case popolari, Politiche del mare e Protezione Civile della Regione Lazio
A chiudere il ciclo di interventi cui sopra è stato Pasquale Ciacciarelli, Assessore alle Politiche abitative, Case popolari, Politiche del mare e Protezione Civile della Regione Lazio. Ricorda come, per gli italiani, la casa rappresenti il bene essenziale, rispetto a tante altre culture europee.
È stato un intervento che ha riepilogato tutte le politiche condotte dalla Regione Lazio sul discorso abitativo: l’Assessore ha ricordato come l’ATER, con i suoi 52 mila alloggi, costituisca la più grande azienda immobiliare d’Europa. Ciacciarelli ha ricordato la battaglia in corso contro l’abusivismo, che rappresentano un grande problema, sia per il patrimonio immobiliare pubblico, che per quello privato. Ha aggiunto come la Regione Lazio si stia facendo carico delle “famiglie fragili” conducendole nei propri appartamenti nell’edilizia pubblica residenziali, bilanciando l’interesse del ripristino della legalità con quello di tutelare le situazioni di fragilità. Ha citato l’iniziativa, condotta con il Comune di Roma (soprattutto con l’ATER di Roma) “Dopo di noi”, che consiste nel finanziare ed aprire strutture che ospitino ragazzi con handicap (già ne sono state aperte due), oltre a stanziamenti di fondi per aprire strutture nelle immediate vicinanze al Bambino Gesù per ospitare famiglie e piccoli pazienti di siffatto ospedale pediatrico, che devono compiere a lunghi periodi di permanenza nel territorio laziale. Trovano spazio nell’intervento regionale anche un’iniziativa volta a ricavare alloggi per donne vittime di violenza, nonché uno stanziamento di fondi a Roma Capitale per aiutare le famiglie che non riescono a pagare il canone di locazione per ragioni economiche, insieme a molte altre iniziative.
L’Assessore Ciacciarelli ha anche parlato dello studio di una riforma dell’edilizia pubblica residenziale a Roma, volta a far sì che il patrimonio dell’ATER venga utilizzato in maniera più efficiente (senza alloggi locati a 7,50 euro al mese comprensivi di acqua e gas), considerando che Roma Capitale (con la quale è in corso un dialogo su questo) applica, a titolo di IMU, a siffatto Ente, 100 milioni di euro annui, e che allo stesso tempo venga reso più vivibile (previsti stanziamenti per rivalorizzare complessi obsoleti, come Corviale e realizzare il modello della c.d. città-giardino, rivitalizzando i quartieri). Trova spazio anche una revisione dei criteri di assegnazione degli immobili: in particolare, l’Assessore fa presente che è allo studio un protocollo di intesa tra Lazio Disco, ATER e Regione Lazio per destinare gli alloggi più grandi al co-housing a canoni calmierati (si parla di 100/150 euro al mese).
Infine, Ciacciarelli ha parlato anche della pianificazione in atto per i locali commerciali del patrimonio pubblico, con fondi previsti per il riutilizzo detti locali, con un bando per le associazioni, per realizzare spazi non solo di cohousing ma anche di coworking, per dotare i giovani di spazi fisici dove poter iniziare la propria attività professionale e per agevolare la vita nei quartieri per giovani, mamme, bambini ed anziani.
A cura di Antonio Natale
In foto l’Assessore Pasquale Ciacciarelli con i giovani presenti all’evento (immagine gentilmente concessa dall’Associazione Ad Maiora)