Chatting on EU

Proseguono gli eventi aperti al pubblico organizzati dal centro Europe Direct Università degli Studi Roma Tre. Tra i temi trattati, il mercato unico europeo, la competitività, il federalismo europeo e l’ambiente.

Giovedì 13 febbraio 2025 a Roma, al Caffè Letterario, si è tenuto l’evento “Chatting on EU: aperitivo con le istituzioni”, organizzato dal Centro Europe Direct Università degli Studi Roma Tre1, nell’ambito del programma podcast “Listen to EU”, in onda su Roma 3 Radio (la webradio ufficiale del terzo ateneo romano).

L’evento è stato moderato dallo Staff manager Claudio Di Maio e dalla collaboratrice del Centro Chiara Esposito. Si è articolato in un dibattito, con relatori Elena Grech, vicedirettrice dell’Ufficio della Commissione europea in Italia, Roberto Sommella, direttore di MF Milano-Finanza e presidente dell’Associazione La Nuova Europa, ed Eleonora Faina, direttore generale Anitec-Assinform.

I temi trattati sono stati molteplici, tutti aventi un trait d’union: quello di rappresentare le sfide a curi sono poste la Commissione europea ed il Parlamento europeo di recente elezione.

Il primo tema affrontato riguarda quello dell’esigenza di un eventuale mutamento dell’idea di Unione Europea. In particolare, Chiara Esposito ha chiesto alla dott.ssa Grech la ragione per la quale la Commissione europea ha lanciato un piano volto a rendere più competitivo questa famiglia composta da 27 Stati membri, e, soprattutto, in cosa consista.

La Vicedirettrice risponde ricordando la necessità di cambiare, espressa da Mario Draghi nel suo rapporto per la Commissione europea. Fa presente come uno dei problemi principali dell’UE sia la distanza di tale Istituzione con la realtà. Nello specifico, la calma e la superiorità che ha caratterizzato l’operato unionale ha portato a non investire nell’innovazione, aprendo la strada alla Cina e all’India. Quindi, la funzionaria evidenzia come la necessità impellente sia quella di una maggiore innovazione, rimuovendo la burocrazia e creando un sistema legislativo unico, depurato da regole e da norme diverse. Il tutto, andrebbe unito ad un impegno verso un’autosufficienza unionale, con l’obiettivo di eliminare la dipendenza da Paesi terzi.

La seconda domanda, avente ad oggetto il tema della competitività, è stata posta da Claudio Di Maio al direttore Roberto Sommella: come l’Unione europea possa portare avanti questa esigenza di competitività. Sommella replica, facendo presente che l’Europa non è l’unico continente del globo terrestre, aggiungendo che l’ordinamento eurounitario “ha costruito una serie di regole che solo utili per chi non è europeo”. In particolare, afferma come basti pensare al settore dell’automotive, dove la forza lavoro risulta fondamentale, che ha subito un crollo a doppia cifra delle vendite di auto, portando ad un inaridimento dell’impiego. Ribadisce che la situazione in cui un veicolo a trazione elettrica di produzione europea costi oltre il doppio di un analogo veicolo cinese, significhi come le norme siano state emanate con lo scopo di far vendere le auto cinesi. In virtù di quanto sopra, il dott. Sommella mette in allerta sul fatto che, se si continua con questo quadro, si rischia di arrivare al seguente paradosso: le emissioni delle auto di produzione europea tassate, mentre il settore dell’Intelligenza Artificiale, che richiede 6 megawatt no. Il direttore definisce tale situazione come “un suicidio”.

La terza domanda, rivolta da Chiara Esposito ad Eleonora Faina, affronta il tema del collocamento globale dell’Unione europea. Faina replica facendo presente che anche l’Italia è andata fuori dal ciclo industriale, affermando come “un’ambiente europeo ipertrofico ci porta fuori dall’IA e dal campo dei semiconduttori”.

Affrontando anche il discorso burocratico, Eleonora Faina ha ricordato come le aziende italiane tentano di partecipare ai bandi europei, fermandosi però al primo tentativo, in quanto trattasi di progetti complessi, aventi come destinatari, generalmente, le grandi imprese (che a loro volta hanno a disposizione maggiori strumenti per parteciparvi). Pertanto, la dirigente generale di Anitec-Assinform ha affermato come il problema risieda non tanto nella mancanza di risorse, quanto nel loro utilizzo, affermando come il superbonus rappresenti un esempio. Eleonora Faina conclude il suo intervento, augurandosi un futuro intervento della Commissione anche su questo.

Il tema aperto dalla dott.ssa Faina riguarda lo stimolare le imprese: cogliendo tale spunto, Claudio Di Maio porta più nello specifico il dibattito chiedendo alla dott.ssa Grech in che cosa consiste il ventottesimo sistema giuridico per le imprese. Elena Grech spiega che tale innovazione legislativa permetterebbe alle aziende, aventi sede in uno dei 27 Stati membri dell’Unione europea, di fare il c.d. forum shopping, quindi di scegliere l’ordinamento legislativo più favorevole. Tale sistema – si potrebbe dire un diritto commerciale comune e pratico – porterebbe vantaggi economici, soprattutto in termini di competitività e di tempo.

Roberto Sommella accoglie con favore l’idea di questo ventottesimo ordinamento, aggiungendo la necessità che i legislatori comincino ad occuparsi di settori dove il mercato risulterebbe più avanzato, cucendo le regole intorno alle persone, “come un vestito sartoriale napoletano”, motivando tali similitudini nelle affermazioni del Presidente Trump, in cui dichiara la sua volontà di vedere gli statunitensi comprare le auto che vogliono ed andare felici al lavoro.

Una domanda inevitabile ha riguardato il tema delle competenze: Claudio Di Maio ha chiesto ad Eleonora Faina come la realizzazione di un centro di ricerca europeo per gli elementi spaziali – voluto dalla Commissione europea – possa stimolare l’approccio tecnologico.

La DG di Anitec-Assinform risponde dichiarando la sua adesione all’idea della Commissione di cui sopra, ed affermando la necessità che vi sia un modello che permetta di conciliare lo sviluppo tecnologico con regole di qualità ed efficienti, ribadendo la necessità di fare in modo che l’Intelligenza Artificiale sia etica.

Chiara Esposito culmina gli interventi dei relatori parlando del progetto PCTO “Conosci l’Europa” curato dal Centro, avente come partecipanti alunni di diversi licei italiani. In particolare, ha illustrato la seguente situazione: in particolare, come la prima domanda posta dagli studenti all’avvio degli incontri di cui sopra abbia sempre riguardato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In virtù di quanto sopra, la dott.ssa Esposito ha chiesto ai relatori come – in virtù del fatto che i giovani ritengono che l’Europa sia troppo indietro rispetto agli Stati Uniti – possa l’ordinamento eurounitario recuperare terreno.

Grech replica confermando la previsione di cui sopra: “siamo rimasti troppo indietro”, con cognizione di questo avuta solo da poco. Aggiunge che il superamento dell’economia europea da parte dei mercati terzi si è verificato anche a causa delle politiche di sostegno statale alle imprese, elemento che negli ordinamenti statunitensi e cinesi non esiste. La funzionaria unionale afferma la necessità di condurre queste politiche, ma senza una totale immedesimazione. L’idea, illustrata in termini semplici, è quella di non dare subito una mano con le erogazioni pubbliche, ma intervenire gradualmente, al il raggiungimento di determinati obiettivi.

Riguardo la reputazione unionale nei cittadini, la dott.ssa Grech ha affermato che, nel Vecchio Continente, il tasso di persone che ritiene l’UE un fattore positivo sia al 51%, mentre in India tale indice aumenta al 75%.

Roberto Sommella ha motivato quanto esposto da Chiara Esposito affermando come il Presidente statunitense Trump rappresenti “il comandante in capo”, in quanto eletto, a differenza di Ursula Von Der Leyen, nominata da governi che non godono di popolarità, soprattutto nei giovani. In virtù di quanto sopra, il Direttore evidenzia come sia necessario fare un passo deciso: quello di dare la possibilità all’elettore di scegliere il vertice dell’Unione europea che vuole, “prima che lo Stato chieda di scegliere il presidente nazionale”.

Approfittando della risposta di Sommella, Chiara Esposito ha illustrato il sondaggio portato avanti dal Centro negli ambienti di Roma Tre, nel recente periodo elettorale, sulla conoscenza basilare dell’Unione europea da parte dei cittadini.

In particolare, la collaboratrice del Centro ha evidenziato come la domanda che ha riportato il margine maggiore di errore sia stata quella sulla persona del presidente del Parlamento europeo, con la risposta data ad Ursula Von Der Leyen, anziché a Roberta Metsola.

Claudio Di Maio ha aperto anche al tema del complesso rapporto tra sviluppo industriale ed ambiente, chiedendo a Roberto Sommella quale equilibrio sia possibile individuare, in un’ottica di costi e burocrazia. Il Direttore di Milano-Finanza risponde, facendo presente che negli Stati Uniti il numero dei codici legislativi è aumentato, comportando, di conseguenza, la presenza della burocrazia anche oltre Oceano, magari inferiore rispetto a quella unionale. Ha aggiunto, inoltre, come quest’ultimo elemento possa produrre effetti indesiderati pure sullo stesso Presidente Trump, dato che in qualunque momento può incontrare un giudice di uno Stato federato che gli può rendere inefficaci gli atti esecutivi.

L’ultima domanda è stata posta da Chiara Esposito ad Eleonora Faina. Ha riguardato i cyberattacchi: ha chiesto come l’industria stia rispondendo a questa problematica. La Direttrice Generale di Anitec-Assinform ha risposto, facendo presente la presenza di due problematiche: la prima è costituita dalla cognizione degli attacchi, la seconda dalla posizione scettica delle imprese nelle regole della compliance, e quindi nella messa in campo degli interventi di prevenzione. Ha ribadito come occorrano le regole, ma che allo stesso tempo vi siano anche i cervelli.

Sono seguite le domande da parte del pubblico: in particolare, è emerso il tema dell’integrazione europea. Sommella, in particolare, ha evidenziato come l’ingresso nell’Unione europea abbia rappresentato un elemento di crescita per i Paesi più arretrati, soprattutto quelli degli ultimi allargamenti. Tali Stati membri – ad avviso di Sommella – sarebbero gli stessi che non sono riconoscenti all’Unione europea per quanto dato e che esaltano l’autonomia nazionale. Elena Grech ha ricordato come il Manifesto di Ventotene sia nato con l’idea dell’Europa federalista. Ha affermato, altresì, come nel tempo si siano dati i privilegi dall’Unione europea troppo per scontati: basti pensare alla libera circolazione di persone, merci e capitali tra i singoli Paesi membri, il roaming unico europeo. Ha concluso il suo intervento affermando come non sia necessario essere tutti uguali, proprio perché il motto dell’UE è “uniti nella diversità”.

 

A cura di: Antonio Natale

1Per saperne di più sul Centro Europe Direct Università degli Studi Roma Tre:

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